Officine Ortopediche Milano  

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Rubrica

Il tendine di Achille

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IL tendine d’Achille è importante perché è interessato, con discreta frequenza, in patologie degenerative e traumatiche.


E’ il tendine più robusto del corpo umano. Si trova nella parte intermedia e finale della parte posteriore della gamba.


I muscoli che partecipano alla formazione del tendine sono i due capi del gastrocnemio, gemello interno ed esterno e il muscolo soleo.
Il tendine si inserisce sulla parte posteriore del calcagno ed ha un’azione di flessione dorsale del piede.


La sua parte posteriore è molto superficiale.
Fra l’inserzione del tendine sul calcagno e l’osso stesso è presente una borsa che facilita lo scorrimento del tendine.

La semeiotica clinica del tendine di Achille deve essere preceduta da una regola assoluta. Il tendine va esaminato, a soggetto prono, con entrambi gli arti inferiori completamente scoperti.


L’ispezione permette di valutare le dimensioni del tendine, effettuando sempre un esame comparativo. Nei soggetti magri è ben visibile il profilo che mostra la sporgenza tendinea ai cui lati sono presenti i due solchi paraachillei.
La palpazione deve essere delicata, esplorante il tendine ai diversi livelli per verificare la presenza di zone particolarmente dolorose.


Nei casi di sospetta rottura è sufficiente fare scivolare delicatamente il polpastrello dell’indice per apprezzare la presenza di avvallamenti che possono essere più o meno profondi, in relazione all’entità della lesione.
Sempre in decubito prono, con il piede leggermente fuori dal piano del letto, si contrae passivamente, manualmente la massa muscolare dei gemelli.


In caso di rottura non si avrà alcun movimento a carico della punta del piede.

La semeiotica strumentale è affidata all’ecografia, unico esame strumentale non soltanto morfologico,ma anche dinamico,capace di esplorare anche le masse muscolari, in particolare quando eventuali lesioni siano proprio al confine della giunzione mio-tendinea.
L’esame radiografico può naturalmente fornire alcuni elementi, specie in caso di presenza di calcificazioni.


Anche la RMN trova un suo posto nello studio del tendine.

La patologia del tendine può essere puramente degenerativa,ma è soprattutto traumatica.


Il trauma diretto con conseguente rottura è possibile. E’ il caso del calcio con la punta di una scarpa durante una partita di calcio o,molto più raramente si possono verificare lesioni da taglio per urto contro superfici affilate.


La rottura spontanea avviene in caso di sforzi improvvisi,come uno scatto,non soltanto in ambito sportivo ,ma anche nella quotidianità come per esempio nel correre dietro un’autobus.


La rottura è caratterizzata da un dolore acuto, molto violento e dall’impotenza funzionale.
In una buona percentuale di casi, all’effetto del trauma si somma una “predisposizione” consistente in una pregressa patologia degenerativa delle fibre che compongono il tendine.


Spesso tale patologia è creata da sforzi non massimali, ma continui, come nel caso degli sportivi,professionisti od amatoriali.


Il tendine può essere interessato nelle diverse discipline sportive. E’ il caso del calcio nel quale si ricordano numerosi casi, un fra tutti il Beckam milanista, ma anche atleti del salto, maratoneti, sprinter.


Qualcuno ricorderà il caso di Dionisi, salto con l’asta, che dovette praticamente interrompere la carriera per problemi ad entrambi i tendini.
La terapia delle lesioni dell’achilleo sono naturalmente diverse a seconda che si tratti di affezioni flogistiche o di lesioni traumatiche.


Nel primo caso, terapia medica, fisica, crioterapia ed adozione di calzature dotate di tacco allo scopo di detenere le fibre tendinee.


Le lesioni traumatiche con interruzione totale o sub totale sono assolutamente da trattamento chirurgico che prevede diverse tecniche ,ma tutte seguite da un periodo di immobilizzazione in equinismo per consentire la cicatrizzazione.Segue sempre una terapia riabilitativa.


Le lesioni di minore importanza possono essere trattate incruentamente con immobilizzazione,anche con i diversi tutori.

 

Nei casi dubbi, l’esplorazione chirurgica si impone, in modo particolare nei soggetti giovani.

 

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Le lesioni di minore importanza possono essere trattate incruentamente con immobilizzazione,anche con i diversi tutori.

Nei casi dubbi, l’esplorazione chirurgica si impone, in modo particolare nei soggetti giovani.

 


1. Da Testut. Numerose borse
mucose sono sulla faccia posteriore
del tendine a diversi livelli.


2. Da KapandjiIl braccio di leva del
tendine d’Achille è favorevole.
La componente t1 è maggiore di t2.

3. Da Kapandji. Il tendine di Achille,
indicato con T,è il più potente
estensore della caviglia.

 

 

Prof.Dott. Emerico Luna

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